C'e' la richiesta sempre crescente di placche e di qualita' superiori
(extra extra), mentre e' difficile collocare gli abbozzi piccoli e
qualitativamente meno pregiati.
Per curiosita' aggiungiamo che la qualita', in ordine decrescente, e'
indicata con questi termini: extra extra, extra, prima, misto, seconda
e cosi' via.
La presenza di extra extra non supera il due-tre per cento e questo
spiega il suo prezzo elevato.
L'abbozzo e' un "pezzo" di radica, tagliato da ciocco
in segheria e opportunamente sagomato, da cui si "sbozzera'" la pipa.
Ha varie forme e dimensioni, i tipi sono in tutto ventisette, ma si
riducono a due fondamentali: marsigliese per pipe
dritte e rilevato per pipe curve. Ogni tipo e'
classificato con una serie di lettere e cifre che ne indicano spessore,
altezza, lunghezza.
Lo spessore va, normalmente, dai 27 ai 42 millimetri, l'altezza da 27 a
74, la lunghezza da 45 a 121.
Lo scarto è utilizzato subito, nella stessa segheria, per
far fuoco sotto grandi caldaie di rame nelle quali gli abbozzi devono
bollire per almeno dodici ore di seguito. L'acqua bollente scioglie
linfa, resine e tannino contenuti nel legno, eliminando (o riducendo)
il pericolo che si spacchi nel corso della stagionatura.
Tratto da: "La pipa dall'A alla Z" - di
M. Oriani e G. Bozzini - Oscar Mondadori 1985